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CUORE DI SEPPIA

Journal of poetry - ART - SPIRIT - LIFE



giovedì 13 maggio 2010

Concerto CONT∃MPORANEO


12 maggio 2010, ore 19.
L'Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma ha il piacere e l'onore di ospitare l'Ensemble Orchestral Contemporain diretta dal maestro Daniel Kawka. Evento organizzato da concertisti francesi, registrato e trasmesso dalla Radio Svedese su frequenze nazionali.
All'appuntamento arrivo puntuale.
Prendo posto in sala, le luci calano, il sipario si apre, gli strumenti sono in scena e i musicisti, vincendo le ultime timide resistenze, fanno la loro entrata.
Il silenzio che riempie il teatro e l’attesa del primo suono che spezzerà la monotonia stanno per finire.
Ci siamo, il concerto può iniziare.
Prima una pioggerella, uno scroscio ogni tanto : splash!
Poi l’acquazzone, il temporale, la tormenta, aghi sottilissimi, capelli di sirena: do, re, mi, mi, la, si, si, fa, re, re, do... e mentre una serie di armoniche voci di carta prende vita sul palco io mi chiedo, e non trovo risposta, che fine fa la musica?
Dove va a dormire quando l’ultima corda dell’ultimo violino ha fatto vibrare nell’aria angeliche intermittenze?
Come si esaurisce?
Dove si nasconde e che pause abita dopo l’applauso?
Nessuno l’ha mai vista.
Si contempla nel durante. Nel prima e nel dopo non esiste?
Anche l’acqua ritorna alla terra, talvolta come neve.
Le note si mangiano fra loro al di fuori del tempo.

Così rapita dal traviante ragionamento, mi accorgo di non aver capito molto del concerto, e so che forse mai potrò (un salto nel buio) della musica.

lunedì 10 maggio 2010

Valore

Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l'assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto, un sorriso involontario,
la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varrà più niente
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordare di che.
Considero valore sapere in una stanza dov'è il nord,
qual'è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
la pazienza del condannato,qualunque colpa sia.
Considero valore l'uso del verbo amare
e l'ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.


Erri De Luca

giovedì 6 maggio 2010

La valigia sul letto..


Chiudere finalmente la valigia, dopo averla riempita oltre ogni logica fisico-spaziale, per una donna vuol dire soltanto lasciar campo ad una lunghissima serie di ripensamenti. E così i pochi capi, solitamente mai indossati, rimasti nei recessi più bui dell’armadio sabotato, per uno strano scherzo del caso (del caso?) rientrano improvvisamente in gioco. Un pantalone con l’orlo scucito diventa assolutamente di moda; la vecchia camicia a fiori si scopre vintage; l’abito della mamma di due taglie più ampio, vistosamente ricamato, a balze e dal colore improbabile, addirittura una rarità da collezione. In poche parole vengono riabilitati. Ricollocati ai vertici di una gerarchia immaginaria e quanto mai flessibile. Ammessi per indulgenza tra gli “indispensabili”.
E non c’è cura o soluzione al circolo vizioso che instaura inconsapevole la giovane in partenza. Solo ormai giunta a destinazione, infatti, realizzerà di aver fatto le scelte sbagliate.
Eppure non crediate che si dispererà per questo.
Avrà una ragione in più per fare spese sul posto.

lunedì 3 maggio 2010

Pⓞⓔsiⓐ

Bella ridente e giovane
con il tuo ventre scoperto,
e una medaglia d'oro
sull'ombelico,
mi dici che fai l'amore ogni giorno
e sei felice e io penso che il tuo ventre
è vergine mentre il mio
è un groviglio di vipere
che voi chiamate poesia
ed è soltanto tutto l'amore
che non ho avuto
vedendoti io ho maledetto
la sorte di essere un poeta.

Alda Merini
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