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CUORE DI SEPPIA

Journal of poetry - ART - SPIRIT - LIFE



lunedì 26 aprile 2010

ELOGIO DEI SOGNI

In sogno
dipingo come Vermeer.

Parlo correntemente il greco
e non soltanto con i vivi.

Guido l'automobile,
che mi obbedisce.

Ho talento,
scrivo grandi poemi.

Odo voci
non peggio di autorevoli santi.

Sareste sbalorditi
dal mio virtuosismo al pianoforte.

Volo come si deve,
ossia da sola.

Cadendo da un tetto
so cadere dolcemente sul verde.

Non ho difficoltà
a respirare sott'acqua.

Non mi lamento:
sono riuscita a trovare l'Atlantide.

Mi rallegro di sapermi sempre svegliare
prima di morire.

Non appena scoppia una guerra
mi giro sul fianco preferito.

Sono, ma non devo
esserlo, una figlia del secolo.

Qualche anno fa
ho visto due soli.

E l'altro ieri un pinguino.
Con la massima chiarezza.


Wislawa Szymborska


Nata nel 1923 a Kornik (Polonia), Premio Nobel per la Letteratura nel 1996.

Wislawa Szymborska, La gioia di scrivere, Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, 2009.

venerdì 23 aprile 2010

Buone nuove !

Leggo la posta arretrata, pochi messaggi quasi tutti da cestinare all’istante. Pubblicità (eliminata), promozioni varie (nemmeno considerate); saldi, saldi, saldi (pufh, pufh, pufh, dispersi nell’etere); sconti eccezionali di cui approfittare assolutamente, prestiti mai richiesti, propaganda politica (pol-ve-riz-za-ti). Ho annientato il nemico con i miei poteri cibernetici. Se il mittente, infatti, ha dalla sua la grafica villana, i colori fluorescenti e la psicologia spicciola e insinuante per poter attrarre l’incauto lettore, il destinatario è però provvisto di un tasto malefico ed estremamente risolutore, talvolta coincidente non solo con la volontà del momento, ma con la sua stessa natura di uomo (o di lupo): ELIMINA!
Facevo pulizia nel mio archivio, dicevo, e mi accorgo di una mail diversa, elegante, attesa da sempre e da mai. “La Dott. Izzi è stata selezionata per il posto da tirocinante presso l’Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma. Si prega di riferire dell’eventuale accettazione o rinuncia entro due giorni dall’invio della comunicazione, pena la decadenza dell’offerta”. Dieci secondi per rileggere attentamente il testo della lettera, potrebbero essersi confusi i miei occhi; sette secondi per elaborarne il contenuto; pochi attimi per confermare il mio impegno ai responsabili del Ministero degli Affari Esteri; un’ora per riderne da sola, a squarciagola, alla faccia di tutti i gufi miscredenti, alla faccia mia che non speravo più, alla vita che ricomincia dopo un anno, a primavera, come gli alberi e le rose.
Per cui si parte. Fra pochi giorni sarò in Svezia.
E nonostante la mia valigia sia ancora vuota, ho già un biglietto (di sola andata) e non vedo l’ora.

martedì 20 aprile 2010


Mi sento uno stambecco nei polsi. Salta, salta, ricade sulle zampe forti di chi non ha paura se inciampa, salta, salta, salta, riprende fiato solo per poter correre ancora, più forte, e salta, sorride mentre salta. Salta perché sente più vicino il sole.
Un serpente tornato alla luce, dopo aver cambiato pelle due volte, tre volte, infinite se cerco di contarle, così mi sento, se vuoi sapere.
Una luna tornata piena, una torta riuscita, l’aquilone solitario che sorvola la vetta.
E così parto. Fra poco confonderò le ore. Porterò con me il giorno, qui lascerò la notte. E quando a sera tarda ci sarà ancora luce sul mio balcone, penserò al tuo profilo d’erba e alle ginestre che piantammo insieme.


Sara

martedì 6 aprile 2010

⑥ APRILE / 10


Quello che ho nel petto da un anno è il cuore di uno straniero.
Batte solo e più forte quando ti penso.
Un groviglio di polvere e sangue,
pietre su pietre, silenzi e lacrime
sferraglia nello stomaco,
scava e trova marcio.
Avvelena le notti che mi separano da te.
Non è il tempo che ci cambia, è la malinconia che ci fa vecchi in un giorno.
E io a te cerco e per te sento la mia estate finire.

a L'AQUILA

Sara
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